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Le nostre attività non si sono fermate. Noi non siamo cambiati. Le nostre abitudini sì. Molti non ce l’hanno fatta. Medici, infermieri, farmacisti e personale sanitario hanno resistito con ammirevole abnegazione, mossi dal senso di responsabilità nei confronti di tanti cittadini che chiedevano conforto fisico e morale.

Non possiamo dire di aver sconfitto il virus. Probabilmente ha deciso di andarsene o di fermarsi…  almeno per un po’.

E non siamo diventati migliori. Molti di coloro che, fortunatamente, non sono stati colpiti dal virus si sentono invincibili. Oggi mostrano un’arroganza mai vista, fuori da ogni logica e umanità.

Contro chi oggi nega la pandemia dobbiamo ancora sviluppare gli anticorpi. Ma, anche in questo caso, ce la faremo.

Vi proponiamo, di seguito, il diario delle nostre attività e alcune riflessioni.

5 giugno:È certamente motivo di orgoglio il riconoscimento al farmacista di Codogno, e sono molto belle le sue parole di condivisione del premio (riconoscimento del presidente della Repubblica, n.d.r.) con tutta la categoria. Ci hanno provato, a farci passare per ignobili speculatori, con beceri servizi televisivi o con le dichiarazioni di un personaggio (il commissario Domenico Arcuri, n.d.r.) su cui è meglio non mi esprima… E che importa se il personaggio in questione ha poi cercato di correggere il tiro riconoscendo pubblicamente il nostro ruolo? Nulla, non importa proprio nulla… L’unica cosa che avrebbe potuto fare sarebbe stata chiedere pubblicamente scusa per la diffamazione, perché quel riconoscimento suonava sforzato e stonato come un do e un do diesis insieme.
Soggetti di bassa statura, lui e pseudogiornalisti da strapazzo che nulla sanno della morsa che provi allo stomaco quando vedi nel cassetto la ricetta di morfina e, sì, è proprio della cliente che si è confidata con te, ma pochi sanno della sua malattia perché non vuole farsi compatire…
Che ne sanno loro degli occhi che ti guardano quando ti porgono le ricette e tu ci leggi quel maledetto codice… 048… Occhi impauriti, non aspettano altro che un cenno per poterti raccontare… Occhi che cercano nei tuoi occhi un segno di speranza, che tante volte è difficile trovare perché da quelle ricette “marchiate” 048 tu capisci molte cose e sai già la trama della storia, purtroppo, perché ne hai già viste tante.
Per fortuna non ci sono solo storie con lo 048, ci sono anche quelle felici, le nascite, ogni vittoria contro una malattia, ci sono gli occhi radiosi, gli occhi che condividono con te le belle notizie, dei genitori e dei nonni che ti mostrano con orgoglio le foto di figli e  nipoti.
Alla fine è questo che conta, mezza parola nostra tante volte serve più di una medicina. Perché i farmacisti c’erano anche prima e continueranno ad esserci dopo la pandemia’ (il pensiero di una farmacista).

 

3 giugno:  Fetore di fogna e colori raccapriccianti del lido di parco Cimino, nella mattinata di ieri 2 giugno, a Taranto. Non solo #Covid19: al #mare e al #lago il #pericolo resta l’#inquinamento. Causato dagli #umani.

http://www.cittadinireattivi.it/…/non-solo-covid19-al-mare…/

 

 

 

 

 

1 maggio:

#1maggio2020. Questo giorno voglio dedicarlo a chi in piena emergenza #coronavirus ha comunque deciso di esserci, di lavorare non per obbligo ma per senso di responsabilità, rischiando la propria vita, con abnegazione. Lo dedico anche a chi non ha potuto recarsi al proprio posto di lavoro perché l’emergenza in atto ha limitato le attività ‘non necessarie’. Questo giorno lo dedico anche a chi lotta da tempo, a chi ha compreso che il conflitto è occasione di confronto e di crescita e non di odio e morte. Lo dedico a chi ama discutere per poi raggiungere un accordo, a chi ha qualcosa da dire ma non si impone. A chi ascolta senza pregiudizi. Lo dedico anche a chi si mette da parte e a chi si scusa.


3 maggio:

8 maggio: https://www.iltaccoditalia.info/2020/05/08/copertura-parchi-minerari-urgente-bloccare-il-pm-25/?fbclid=IwAR09WAUlNNT4skfqJa8kOicEYs1CPoFEU9d33RNZeLGCXZe6-7ne5RDRvpQ

14 maggio:

Taranto. Fuori dal Virus, Fuori dal Fossile. Stop VelENI

Il progetto Tempa Rossa si sviluppa in due regioni: la Basilicata e la Puglia. Protagoniste assolute della partita sulle autorizzazioni sono le compagnie petrolifere: la francese Total, sul versante lucano, e l’italiana Eni, sul versante pugliese.

Cinquantamila barili al giorno giungeranno dai giacimenti Total di Corleto Perticara al parco serbatoi della raffineria di Taranto, di cui Eni è proprietaria in forza del decreto ministeriale n.16342 del 30 luglio 1997.

Da qui il greggio verrà trasportato via mare verso altre raffinerie. L’opera di adeguamento prevede una serie di interventi tra cui la costruzione di due serbatoi della capacità di 180 mila metri cubi e il prolungamento del pontile esistente per permettere l’attracco delle petroliere.

L’Eni, il 27 ottobre 2011, ottiene subito parere positivo di compatibilità ambientale con decreto congiunto di Valutazione d’impatto ambientale e Autorizzazione integrata ambientale. Inizialmente, l’opposizione locale è flebile. Sul versante lucano, invece, tutto tace o quasi. Anche da parte dei comitati locali. E se oggi un certo interesse si è svegliato giunge però in ritardo.

E’ il comitato Legamjonici (nel 2011) che intuisce la pericolosità del progetto e lo rende noto sia dal punto di vista ambientale sia sotto l’aspetto del rischio di incidenti rilevanti. Ma tutti gli enti sono favorevoli. Persino la Regione Puglia, il 22 novembre 2011, dà parere positivo dal punto di vista ambientale. Negli anni seguenti, anche se in ritardo, il Comune di Taranto manifesta una certa opposizione, sotto la pressione della società civile che, nel frattempo, ha acquisito maggiore consapevolezza.

Il governo, temendo che il progetto salti, nel 2014 inserisce un emendamento specifico nella legge di Stabilità 2015 che va ad integrare un vuoto normativo non colmato dal decreto legge Sblocca Italia, in materia di opere logistiche e infrastrutture correlate a progetti petroliferi. È il via libera al progetto sul versante tarantino.

I progetti che prevedono l’uso delle fonti fossili non possono e non devono essere ancora considerati ‘strategici’ e di ‘pubblica utilità’. Questo è in contrasto con i progetti che invece mettono al centro la transizione energetica basata sulle fonti di approvvigionamento energetico non inquinanti.

Per approfondimenti: https://legamjonicicontroinquinamento.wordpress.com/…

#stopvelENI
#fuoridalfossile
#stoptemparossa

16 maggio:

4 aprile: https://www.iltaccoditalia.info/2020/04/04/taranto-wind-days-ecco-quello-che-accade-davvero/?fbclid=IwAR04bjwRIg_ASh50c-VRNpf37Y6idbGOZDPKdIFhff4VpKWhw8DVz6YmeUI

24 aprile: Ilva. ll Tar Lecce ha sospeso gli effetti dell’ordinanza del Sindaco di Taranto fino al 7 ottobre 2020:

-accoglie l’istanza cautelare e, per l’effetto, sospende in via interinale l’efficacia degli impugnati provvedimenti fino alla camera di consiglio del 7 ottobre 2020, cui rinvia in prosieguo.
– sospesa e riservata ogni decisione sul rito, nel merito e sulle spese, ordina al Ministero dell’Ambiente di depositare presso la segreteria di questo Tribunale Amministrativo ed entro il termine di giorni 90 dalla data di notificazione o comunicazione del presente provvedimento una relazione a firma del responsabile del procedimento, corredata della documentazione di riferimento, da cui si evinca: a) se il procedimento di revisione dell’AIA 2017 avviato con D.D. 188/2019 sia stato o meno concluso ovvero quale sia lo stato del medesimo; b) se l’AIA di cui al DPCM 29/9/2017 risulti o meno supportata anche in via indiretta (ad esempio attraverso la documentata partecipazione al comitato degli esperti anche di specifiche professionalità nel campo della tutela della salute, come rappresentanti del I.S.S.) da una valutazione del danno sanitario e, in caso affermativo, con quale metodologia esso sia stato calcolato, anche in relazione al principio di precauzione; ordina altresì al Ministero dell’Ambiente di depositare presso la segreteria di questo Tribunale Amministrativo ed entro il termine di giorni 90 dalla data di notificazione o comunicazione del presente provvedimento copia delle relazioni di esercizio degli anni 2019 e 2020 (che il gestore è tenuto a depositare presso il MATTM entro il 30 aprile di ogni anno), anche – ove ritenuto opportuno – a mezzo stralcio e per la sola parte relativa agli episodi di difettoso funzionamento degli impianti (in particolare sugli episodi presi in esame nel provvedimento impugnato);
– ordina all’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (I.S.P.R.A.) di depositare presso la segreteria di questo Tribunale Amministrativo ed entro il termine di giorni 90 dalla data di notificazione o comunicazione del presente provvedimento una relazione a firma del responsabile del procedimento, corredata della documentazione di riferimento, da cui si evinca: a) se l’inconveniente occorso al sistema di depolverizzazione sul camino E-312 nell’agosto 2019 e dovuto probabilmente ad una carenza manutentiva sia stato o meno effettivamente risolto e se – al tempo di adozione dell’impugnato provvedimento e ad oggi – possa dunque ritenersi esclusa la probabilità di potenziale pericolo sanitario; b) se l’attività produttiva del complesso industriale di cui trattasi comporti o meno immissioni in atmosfera di sostanze inquinanti diverse da quelle prese in esame negli allegati AIA del 29/9/2017 e quali siano dette sostanze e se possano o meno astrattamente ricollegarsi agli episodi da cui è scaturito l’impugnato provvedimento sindacale; c) se le sostanze di cui al punto precedente risultino o meno escluse dall’attività di rilevamento e monitoraggio in rete; d) se le prescrizioni indicate nella relazione del 20/3/2020 siano state adempiute dal gestore.

Premette anche: ‘Considerato che, per quanto sopra evidenziato e sempre nei limiti della cognizione sommaria, deve ritenersi che il rispetto dei parametri di emissioni contenuti nell’AIA (e relativi allegati) non costituisca di per sé garanzia dell’assenza di danno sanitario’

25 aprile:

30 marzo: ‘E’ ricominciata la settimana. Di nuovo in trincea. Non è un buon inizio settimana quando ti ritrovi a dover dare parole di conforto ad una signora in lacrime, distrutta perché la sua nipotina di 4 anni ha dovuto affrontare un intervento d’urgenza per un tumore al cervello ‘lei mi capisce, vero? So che con lei posso parlare, lei le conosce queste cose’.
Sì, queste cose le conosco, perché a Taranto queste cose tutti le conoscono.
Vedere poi quelle lacrime scorrere dietro una mascherina mi ha fatto male due volte. Perché c’è chi vive un dramma nel dramma.
Avrei voluto manifestarle la mia vicinanza.
Ma non ho potuto perché la mascherina nascondeva l’espressione del mio volto, perché non ho potuto darle la mano.
‘Grazie, grazie dottoressa’.

E di cosa signora?

(Daniela Spera)

27 marzo: https://www.iltaccoditalia.info/2020/03/27/covid19-ex-ilva-sospesa-lattivita-produttiva-a-fini-commerciali/?fbclid=IwAR0tJhgtL1lYx0Ve7yiI0gnpa2yfU0pbp02kgZpUJ_dbq06L9uUGW4_quiQ

24 marzo: https://www.iltaccoditalia.info/2020/03/24/decreto-salva-ilva-anche-al-tempo-del-covid-19/?fbclid=IwAR35mgOSDkgy2cfOI6YrrJKbjZaV0vYvXAUjHRbWPCeB-t1gACcH8O8atcs

12 marzo: https://www.iltaccoditalia.info/2020/03/12/la-vita-ai-tempi-del-covid-19/?fbclid=IwAR2Mcf6IJyWjDli0DYpCLPekbFT-JwaXEdIjlgVQ65jb6lnY9_U-Ymue4Ck

10 marzo: ‘Una giornata difficile. Dura. Ho cercato di spiegare alle persone che devono muoversi da sole a fare la spesa o ad acquistare farmaci. Non in comitiva. Tanti anziani. Gente con mascherine improvvisate. Inviti a mantenere la distanza di sicurezza. Tanta fretta. Richieste incessanti di mascherine e gel disinfettanti per le mani, in ogni momento, anche mentre sei impegnata a dare consigli. Tutto esaurito.
E poi sciroppi per la tosse, scorte di farmaci. Ci sta che quando torni a casa compaia qualche lacrima liberatoria dovuta a stanchezza. Domani si riparte. E chissà per quanto tempo ancora. (Daniela Spera)’.

6 marzo:

Sentenza della Corte Europea del 24 gennaio 2019 ‘Cordella e altri c. ITALIA.’

Primo esame dello stato di attuazione: Il Comitato dei Ministri della Cedu non è soddisfatto della risposta dell’Italia. Avanti così!

(ANSA) – STRASBURGO, 6 MAR – Le informazioni fornite sinora dal governo italiano sulle misure adottate per proteggere gli abitanti dall’inquinamento causato dagli impianti dell’ex Ilva, dopo la condanna dell’anno scorso dalla Corte di Strasburgo, sono state giudicate insufficienti dal comitato dei ministri del Consiglio d’Europa. L’organo esecutivo dell’organizzazione paneuropea ha valutato le azioni intraprese dall’Italia per porre fine alle violazioni riscontrate dalla Corte di Strasburgo con la sentenza di condanna pronunciata il 24 gennaio 2019. Il comitato dei ministri chiede a Roma di fornire le nuove informazioni entro il 30 giugno evidenziando “l’importanza di un impegno politico ai massimi livelli per garantire che le attività odierne e future dell’ex Ilva non mettano più a rischio la salute pubblica e l’ambiente”. Strasburgo chiede in particolare di essere informata sui tempi previsti per l’attuazione delle misure da prendere, e di chiarire “se chi è responsabile per l’attuazione del piano ambientale goda ancora dell’immunità amministrativa e penale”.

Il 24 gennaio è arrivata per Taranto la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Arriva dopo i ricorsi collettivi presentati per la prima volta nel 2013, dal Comitato Legamjonici e nel 2015 da un altro gruppo di cittadini. Questa è la prima vittoria dei tarantini!  

Foto di Rosy Battaglia tratta da facebook.

Ex Ilva di Taranto, la Corte dei diritti umani condanna l’Italia: “Non ha protetto

cittadini dall’inquinamento”

Secondo i giudici di Strasburgo, c’è stata una violazione del diritto al rispetto della vita privata e alla vita familiare (l’articolo 8 della Convenzione europea sui diritti umani) e del diritto a un rimedio efficace (l’articolo 13 della stessa Convenzione). Di GABRIELLA DE MATTEIS. 24 gennaio 2019

AFFAIRE CORDELLA ET AUTRES c. ITALIE La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia per non aver protetto i cittadini di Taranto che vivono nelle zone colpite dalle emissioni tossiche dell’impianto dell’ex Ilva. Secondo i giudici, “il persistente inquinamento causato dalle emissioni dell’Ilva ha messo in pericolo la salute dell’intera popolazione, che vive nell’area a rischio”.

La Corte ha così accolto i ricorsi presentati nel 2013 e nel 2015 da 180 cittadini che vivono o sono vissuti vicino allo stabilimento siderurgico. I giudici puntano l’indice contro le autorità italiane che, scrivono, “non hanno preso tutte le misure necessarie per proteggere efficacemente il diritto al rispetto della vita privata dei ricorrenti”.Quella della Corte europea dei diritti dell’uomo era una decisione molto attesa a Taranto, tra i cittadini e le associazioni ambientaliste che da anni protestano per richiamare l’attenzione sul problema dell’inquinamento causato dall’ex Ilva. La Corte, accogliendo i ricorsi, ha ritenuto che la condanna dell’Italia costituisca in sè una soddisfazione sufficiente per i danni morali, mentre ha ordinato il versamento di 5 mila euro ai ricorrenti per i costi e le spese legali.

“Questa sentenza conferma che le nostre paure erano fondate, che si stava violando un diritto alla salute. Siamo soddisfatti anche perchè questa decisione rappresenta un precedente giudicio a livello internazionale che può diventare utile per altre zone e paesi che vivono il nostro stesso problema” dice Daniela Spera dell’associazione Legamjonici che ha presentato il primo ricorso. “Ora – aggiunge – ci aspettiamo un segnale a livello politico”.

Anche su Donna Moderna!

https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_20_1.page;jsessionid=MOlJW1Y8re1uzSZF6GAWAHWy?contentId=SDU173674&previsiousPage=mg_1_20

http://www.giurisprudenzapenale.com/2019/01/24/caso-ilva-la-cedu-condanna-lo-ad-attivare-misure-efficaci-la-bonifica/
https://agensir.it/europa/2019/01/25/ilva-le-reazioni-alla-sentenza-della-corte-europea-per-i-diritti-umani-di-strasburgo/

https://www.tpi.it/2019/01/24/ilva-sentenza-cedu-strasburgo/

http://www.ecodallecitta.it/notizie/390626/ilva-condanna-italia-sentenza-sovranazionale-cui-lo-stato-dovra-necessariamente-attenersi

https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2019/01/24/italia-condannata-per-ilva_dP82TnJUlcW1Sq3Pw3vUWL.html

https://portale.fnomceo.it/ilva-anelli-sentenza-cedu-grandissimo-risultato-per-tutti-i-cittadini/

http://www.rivistaoidu.net/content/osservatorio-sull%E2%80%99italia-e-la-cedu-n-12018 

http://questionegiustizia.it/articolo/casi-amanda-knox-e-ilva-dalla-cedu-doppia-condanna-per-l-italia_24-01-2019.php

http://www.affaritaliani.it/puglia/ex-ilva-esortazione-al-governo-br-per-non-impugnare-la-sentenza-cedu-584183.html
https://www.studiocataldi.it/articoli/33331-cedu-condanna-italia-per-l-ilva.asp

http://www.studiolegalezuco.it/ilva-ricorso-cedu-24-gennaio-2019-diritto-vita-privata-ricorso-effettivo/

e tanto altro.

tempa-rossa

Progetto petrolifero ‘’Tempa Rossa’’. Appello al Presidente della Regione Puglia.

Il progetto ‘’Tempa Rossa’’, com’è noto, prevede lo stoccaggio e la movimentazione di 2,7 milioni di tonnellate annue di greggio estratto dall’omonimo giacimento in Basilicata. Tale greggio sarà poi stoccato in due enormi serbatoi situati nella raffineria di Taranto e trasportato verso altre raffinerie. Questo comporterà un imponente aumento del traffico di petroliere in Mar Grande, nel Golfo di Taranto, ed avrà conseguenze di natura ambientale sia in fase di stoccaggio sia in fase di movimentazione, oltre a determinare un aumento del rischio di incidenti rilevanti.

Il provvedimento adottato il 30 novembre scorso dal dirigente del Ministero dello sviluppo economico, relativo al progetto “Tempa Rossa”, costituisce l’ultimo atto che precede il rilascio dell’autorizzazione definitiva per l’adeguamento delle strutture della raffineria di Taranto. L’autorizzazione all’adeguamento della raffineria dovrà essere rilasciata previa intesa con la Regione Puglia, come previsto dalla legge.

Com’è noto, le modifiche presentate dal Governo alla legge di stabilità attualmente in discussione in Parlamento accolgono alcuni quesiti referendari, tra i quali quello relativo all’art. 57 del decreto-legge n. 5 del 2012, riguardante le infrastrutture strategiche, nel testo modificato dal Parlamento nel dicembre del 2014.

Lo scorso anno, infatti, il Parlamento è intervenuto su alcune previsioni di quel decreto, stabilendo che tanto per le infrastrutture e gli insediamenti strategici, quanto per le opere necessarie al trasporto, allo stoccaggio, al trasferimento degli idrocarburi in raffineria e, più in generale, per le opere strumentali allo sfruttamento degli idrocarburi – quand’anche localizzate al di fuori del perimetro delle aree date in concessione di coltivazione – le autorizzazioni relative debbano essere rilasciate d’intesa con le Regioni interessate, secondo una procedura semplificata da far valere nell’esercizio del potere sostitutivo dello Stato in caso di mancato accordo con le Regioni.

Ebbene, la proposta referendaria, al momento al vaglio della Corte costituzionale, mira ad abrogare la possibilità che, per le ipotesi citate, lo Stato possa esercitare il potere sostitutivo secondo la procedura semplificata disciplinata dalla legge n. 239 del 2004. Questa abrogazione è ora accolta dal Governo nel pacchetto di emendamenti alla legge di stabilità, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2016.

Alla luce di tutto ciò, è necessario rivolgere un appello al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano affinché chieda al Ministero dello Sviluppo Economico di voler dare applicazione alla nuova e più garantista normativa prima che sia rilasciata l’autorizzazione sull’adeguamento della raffineria di Taranto, in modo da giungere ad un effettivo accordo con la Regione Puglia. Nel caso di mancata intesa sul progetto, si chiede, per conseguenza, che il Governo nazionale avvii una reale trattativa con la Regione, nel rispetto del principio di leale collaborazione, pietra angolare del quesito referendario ed anche della modifica normativa.

Il governo regionale di Puglia è pertanto chiamato ad una importante prova di reale rappresentanza delle istanze dei territori, dei cittadini, delle associazioni, avendo un’occasione per dimostrare un notevole cambio di tendenza nelle modalità di coinvolgimento e di ascolto della volontà collettiva.

Si invitano i comitati, le associazioni e i movimenti che hanno a cuore il futuro dei nostri territori a sottoscrivere il presente appello, affinché le decisioni in ordine alla realizzazione delle opere nel nostro Paese non siano solo appannaggio dello Stato centrale, ma siano condivise anche con le collettività territoriali.

Taranto, 21 dicembre 2015.

Movimento Stop Tempa Rossa

Coordinamento Nazionale No Triv

Per aderire scrivere a: legamionici@gmail.com

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28/12/2015, RIUNIONE PRESSO PALAZZO DI CITTA’

Ecco quanto abbiamo proposto al Comune di Taranto il 28 dicembre 2015:

Si è svolto il 28/12/2015 alle ore 15.00, presso Palazzo di Città a Taranto, un incontro urgente con il Sindaco di Taranto, membri della Giunta Comunale e avvocatura del Comune di Taranto

All’incontro è stato invitato anche il Comitato LEGAMJONICI.

Di seguito le proposte avanzate da Legamjonici anche a nome dei movimenti che si oppongono al progetto ‘Tempa Rossa’.

RELAZIONE PRESENTATA DA LEGAMJONICI, 28/12/2015, RIUNIONE PRESSO PALAZZO DI CITTA’, DISCUSSIONE SU PROGETTO TEMPA ROSSA

 Relaziona Daniela Spera (Legamjonici).

 Il progetto presenta numerose criticità:

 

  1. Sicurezza. Direttiva Seveso: la più rilevante riguarda la resistenza degli impianti ad una potenza del vento pari a 100 km/h – molto inferiore rispetto alla potenza di un evento identificato come ‘tornado’ o ‘tromba d’aria’-. In ogni caso tale problematica pone dei rischi di eventi incidentali che necessariamente non resterebbero confinati all’interno della raffineria. Questa, insieme ad altre criticità è stata sollevata da Legamjonicial Comitato Tecnico Regionale, che, ritenendola pertinente, l’ha inserita come prescrizione nel rapporto preliminare di sicurezza. A nostro avviso questo è un aspetto sostanziale che richiede la riprogettazione degli impianti proposti per il progetto ‘Tempa Rossa’. Non si hanno notizie in merito al rapporto definitivo di sicurezza nel quale Eni deve specificare gli interventi migliorativi che intende attuare.
  2. Ambientali. Oltre a fenomeni ulteriori di inquinamento provocati dall’aumento del traffico di petroliere, ci sarà a) un aumento del 12% delle emissioni diffuse e fuggitive; b) un aumento di emissioni convogliatepari a 26 tonnellate annue di VOC (composti organici volatili)- come riportato nello Studio di Impatto ambientale presentato da Eni nel 2011-.

Nel caso a) non specificano chiaramente come intendono abbattere tali emissioni ma si limitano a far riferimento a miglioramenti tecnologici previsti dall’A.I.A. della stessa raffineria.

Nel caso b) specificano miglioramenti tecnologici, attraverso l’installazione di impianti di recupero vapori descritti come ‘tecnologicamente avanzati’ che, secondo l’azienda, porterebbero a ridurre a 2 tonnellate annue quelle emissioni – che comunque sarebbero aggiuntive– Tuttavia il progetto di tali impianti è stato sottoposto al parere di Arpa Puglia che in via preliminare ha evidenziato molti aspetti critici e poco chiari sul loro funzionamento, consigliando di sottoporre a VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) il progetto.

  1. Inoltre sottoporre a VIA gli impianti di recupero vapori è fondamentale anche alla luce dei chiarimenti chiesti da Legamjonici ad Arpa Puglia, relativamente alla natura degli idrocarburi recuperati e immessi in atmosfera. Come confermato dai tecnici dell’Arpa non viene mai fatta una esplicita distinzione tra idrocarburi alifatici e idrocarburi aromatici nel documento presentato dal proponente. Se infatti il recupero (che porterebbe ad un abbattimento dei VOC) riguardasse solo gli alifatici, di conseguenza gli idrocarburi che sarebbero rilasciati in atmosfera sarebbero quelli aromatici che sono i più pericolosi per la salute umana.
  2. La Regione Puglia ha infatti espresso parere negativo proprio per le ragioni descritte da Arpa Puglia, parere ufficializzato con Delibera di Giunta Regionale della Puglia n. 1948 del 3.11.2015.
  3. Nonostante il parere di Arpa Puglia, il Ministero dell’Ambiente in data 17/12/2015ha concluso con l’esclusione dalla VIA degli impianti di recupero vapori. Avverso tale provvedimento è ammesso ricorso al TAR entro 60 gg e al Capo dello Stato entro 120 gg.
  4. Infine, il provvedimento adottato il 30 novembre scorso dal dirigente del Ministero dello sviluppo economico, relativo al progetto “Tempa Rossa”, costituisce l’ultimo atto che precede il rilascio dell’autorizzazione definitiva per l’adeguamento delle strutture della raffineria di Taranto. L’autorizzazione all’adeguamento della raffineria dovrà essere rilasciata previa intesa con la Regione Puglia, come previsto dalla legge. Per tali ragioni il ‘Movimento Stop Tempa Rossa’ (costituito da 40 associazioni) e il Coordinamento Nazionale No triv (200 associazioni) hanno promosso un appello al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. 

Per quanto sopra esposto, Legamjonici convocata dal Comune di Taranto, per discutere in merito al progetto ‘Tempa Rossa’,

Chiede:

Che il Comune di Taranto ribadisca la propria contrarietà al progetto Tempa Rossa, nonostante l’annullamento da parte del TAR della Delibera comunale del 5/11/2014;

 Che il Comune di Taranto, alla luce dell’ultimo provvedimento del Ministero dello Sviluppo Economico, chieda al Presidente della Regione Puglia e a tutta la Giunta di farsi portavoce delle istanze di associazioni, movimenti e del Comune di Taranto che hanno espresso la propria contrarietà al progetto Tempa Rossa;

 Che il Comune di Taranto inviti la Regione Puglia a presentare ricorso contro il provvedimento del 17/12/2015 con il quale il Ministero dell’Ambiente esclude dalla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) gli impianti di recupero vapore;

 Che il Comune di Taranto si associ all’appello lanciato dal Movimento Stop Tempa Rossa e dal Coordinamento Nazionale No Triv affinchè le decisioni in ordine alla realizzazione delle opere del nostro territorio non siano solo appannaggio dello Stato centrale, ma siano condivise con le collettività territoriali.

I movimenti del territorio contrari al progetto Tempa Rossa non accettano royalties né compensazioni, pertanto non avanzano proposte in tal senso.

Tali compromessi rappresentano una implicita accettazione di progetti che portano alla distruzione di un territorio e che mettono a rischio la salute pubblica.

Taranto, 28 dicembre 2015

Daniela Spera

Presidente del Comitato Legamjonici e portavoce del Movimento Stop Tempa Rossa.

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Aderenti all’appello:

Legamjonici contro l’inquinamento

Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti
Comitato Taranto Lider

Associazione tamburi 9 luglio 1960

Associazione “Primalepersone” per l’Assemblea Permanente
Coordinamento NoTriv Terra di Bari

Comitato “No Petrolio, Sì Energie Rinnovabili”
Gruppo Fuoritempo
Un Muro Contro Il Petrolio
Mediterraneo No triv
Ass. Circolo Culturale Chaikhana
Altra Liguria
Garganistan Movement
Adesione dell’Associazione DEMOS di Teramo
Associazione Karakteria
Associazione di volontariato Zero Waste Sicilia
Italia Nostra, sezione del Vulture Alto Bradano
Associazione di Bed and Breakfast”Parco Maiella Costa Trabocchi”(Abruzzo)
Gruppo RottamaItalia (Ravenna)
Social LAB onp

Liberi cittadini:

Ilaria Filomeno,Elio Rindone,Adriana Venuti, Alfonso Scioscia,Giuseppe D’aloia, Cosima Patronelli,Stefano Ancona, Giuseppe Ritelli, Mariangela Giordano,Antonella Caleandro,Roberto Missiani,Rossella Baldacconi,Rosanna Rizzi,Nicolina Di Gesualdo,Giovanna Bellizzi,Elda Nobile,Elisa Marini,Luigia Scarlato.

Inoltre aderiscono i seguenti movimenti:

Attivisti del MeetUp Amici di Beppe Grillo Taranto

Meetup Amici di Beppe Grillo Molfetta

Meetup “Cittadini in MoVimento” di Cellino San Marco (BR)

MeetUp Grottaglie 5 Stelle – Amici di Beppe Grillo

Meetup Salentini Uniti con Beppe Grillo

Movimento civico Taranto Respira

Movimento Stop Tempa Rossa: Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, Legamjonici contro l’inquinamento, Peacelink, Fondo Antidiossina Onlus, Taranto LIDER (Libere Iniziative per la Diversificazione Economica e la Riconversione), AUT (Artisti Uniti per Taranto), Associazione Culturale Pediatri Puglia e Basilicata,AIL TARANTO, Associazione Italiana Leucemie Linfomi e Mielomi sezione di Taranto ONLUS, Comitato Cittadino e Referendario Taranto Futura, WWF Taranto, Legambiente Taranto, NoScorie International, Associazione “Laboratorio per Viggiano”, OLA (Organizzazione lucana ambientalista), Social LAB ONP Grottaglie, Jonian Dolphin Conservation – TARANTO, Associazione culturale “Articolo 9 “(Salerno), Centro Culturale Filonide, ASSO-CONSUM TARANTO, MEDITERRANEO NO TRIV, Associazione Made in Taranto, Associazione “Produrre Salute” sezione di Taranto, Comitato Filovita, Comitato per Taranto, Associazione FUTURA (Venosa, PZ), Comitato “Tito No Biomassa”, Associazione Kyrios (Roma), Associazione Culturale Hermes Academy Onlus, Arcigay Taranto, Associazione Puglia Internazionale, Associazione di Salvaguardia dell’ambiente e tutela del territorio LUCANAPA, Associazione Il Teatro degli Amici di Taranto, Associazione culturale ReSet  (Palagiano-TA), Sud Project Camp – Laboratorio Aperto nelle Piazze del Sud, Centro di Educazione Ambientale (CEA)-Mottola (TA), Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi (A.B.A.P.), Albina Colella (Professor of Geology, Department of Science, University of Basilicata), Simonetta Zandiri – TGMaddalena – Redazione Indipendente per la  libera Informazione sulla lotta al TAV, Roberto Giurastante (TLT), Vincenzo Pirlo (TA)-(fondatore e amministratore del gruppo Fb “Sei di Taranto se…”), Solfrizzi Francesco (TA)-(Gruppo fb “Sei di Taranto se…”), Elvira Tarsitano, Presidente Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi (A.B.A.P.), Tatiana Branca, Ingegnere, project manager in materia di sostenibilità ambientale nei porti (Ten Ecoport)

Adesioni di liberi cittadini:Piero Piliego (TA), Eleonora Massafra, Crispiano (TA), Incorvaia Salvatore Grottaglie (TA), Paola Lippo (TA),Filomeno Cafagna (Trani-BAT),Alessia Tagliente (TA),Giuseppe Damiano Nuzzo (TA),Gaspare Ressa (TA),Carmela Iosco (TA),Giuseppe Carovigno (TA),Giampiero Lovelli (TA),Umberto Nigro (TA),Nadia Strusi (TA),Gianluca Casamassima (TA),Cristina Pulpo (TA),Leonardo La Porta (TA),Anna Maria Netti (TA),Angelo Colucci Crispiano (TA),Salvatore Uncini (TA),Giuseppe Lopatriello (TA),Tumminia Angela (TA),Sardella Vito, Lama (TA),Nicola Granieri (TA),Renata Campora (TA),Tiziana Rizzo (TA),Marinella Monfredi (TA),Massimiliano Onorato (TA),Alberto Zara (LE),Giuseppe Maldarizzi (TA),Valentina Pastorizia (TA),Domenico Deandri (TA),Giovanna Russo (TA),Nicola Trisolini Palagianello (TA),Simona Sebastio (RG),Adele Labile (TA),Antonio Martire (TA),Patrizia Masella (TA),Oronzo Rinaldi (TA),Fiorentino Pignatelli (TA),Raffaella Basile (TA),Gianfranco Valente Mottola (TA),Donato Ditaranto Montescaglioso (MT),Claudio D’Ingeo (TA),Iolanda Fischetti (TA),Ida Gatto (TA),Serena Battista (TA),Donato Iurlaro (TA),Angelo Sgobio (TA),Marco Caliandro (TA),Lorenzo Morrone (TA),Franco Guarini (TA),Giada Fuggiano Lama (TA),Mary Bruno (TA),Daniele De Cristofaro (TA),Paolo Castronovi (TA),Maria Gatto (LE),Annalisa Conte (TA),Cinzia Zaninelli (TA),Osvaldo Milani (TA),Pietro Caroli (TA),Donatella Convertino (TA),Giuseppe Laviola (TA),Marco Scialpi (TA),Agnese Lincesso (TA),Raffaella Quaranta (TA),Gabriella Titoto (TA),Danilo Panico (TA),Stefania Bellanova (TA),Maria Vivenzio (TA),Maria Fornaro (TA),Antonietta Terribile (TA),Annarita D’Errico (TA),Ruggiero Graziano Crispiano (TA),Massimiliano Fabbrizzi (TA),Loredana Latagliata (TA),Monica Nitti (TA),Domenico Votano (TA),Cosimo Rivizzigno (TA),Gennaro Viesti (TA),Alfonsina Diletto (TA),Mario Corrado (TA),Francesco Gaudio (TA),Carmine Cua (TA),Mario Roberti (TA),Nicola Morgese (TA),Lea Cifarelli (TA),Vandina Stella (TA),Stefano Lanucara (TA),Maria Cristina Chiulli (TA),Tommaso De Roma (TA),Mina Lafratta (TA),Ivan Leone, Oppido Lucano (PZ),Emanuele De Gasperis (TA), Andrea Aurelio (TA), Valentina Monetti (TA), Domenico Deandri (TA),Mauro Santoro (TA),Livianna Annicchiarico (TA), Umberto Celano (TA),Enrica Tessari, Leporano (TA), Adele De Giorgio (TA), Francesco Pugliese (TA),Licia Traetta (TA), Clementina Vivenzio, San Giorgio Jonico (TA),Mimmo Marra (TA), Amelia Quarto, Leporano (TA),Elena Casto (TA), Virginia Mariani, Mottola (TA),Palmisano Maria Rosaria (TA),Simona Pantaleo (TA), Stefania D’Elia (TA), Romano Latagliata (TA), Anna Laura Elefante, Carovigno (BR), Danilo Di Lorenzo, Palagiano (TA), Vanni Basso (TA), Pedone Antonella (TA), Teresa Leone (TA), Noemi Lucia Strusi (TA), Lorenzo Martina (TA),Fabiola Vasco (TA), Alessandra Fiusco (TA),Giancarlo Caracciolo (TA), Antonio Malavasi, Policoro (MT), Pasquale Loconsole (TA), Valeria Rotondo (TA), Adriana Paternuosto (TA), Azzurra Tacente (MI), Lucia Iannelli (TA), Alexandro Strusi (TA), Valeria Di Lonardo (TA), Enzo Di Salvatore (TE), Gaetano Pepe (TA)

Movimenti ed esponenti politici che sostengono le motivazioni del movimento ‘Stop Tempa Rossa’: Associazione Radicali Lucani, Bolognetti Maurizio (Associazione Radicali Lucani), Bonelli Angelo (portavoce nazionale dei Verdi), D’Amato Rosa (europarlamentare M5S circoscrizione SUD), Federazione Nazionale dei Verdi, Liberiamo la Basilicata, Meet Up Taras in MoVimento, Meet Up 192-Amici di Beppe Grillo Taranto, Meet Up Amici di Beppe Grillo San Marzano di San Giuseppe, Meet Up Manduria Cinque Stelle, Meet-up “Ginosa marina a 5 stelle”, Meetup “Grilli di Trani”, Trani (BT),Meetup “Palagianello in MoVimento” di Palagianello (TA), Meetup Amici di Beppe Grillo Crispiano, Meetup Castellaneta Aperta M5S Beppe Grillo, Meetup Movimento 5 Stelle Francavilla Fontana, Meetup di Mottola, Meetup Putignano in MoVimento, Melchiorri Alceo (Lucani in Europa), Movimento di Insorgenza Civile – delegazione di Bari Partito del Sud – Puglia, Taranto Respira, Verdi Taranto.

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Foto di Daniela Spera

Oggi si sarebbe dovuta svolgere la prima udienza del processo “Ambiente Svenduto”, ma è tutto da rifare, a causa di un vizio di forma del verbale. E il processo va a passo di gambero.

di Nicolina Di Gesualdo.

La storia giudiziaria di Taranto sembra davvero non avere fine. Oggi, 9 dicembre, si è svolta l’udienza del processo “Ambiente Svenduto” in Corte d’Assise e già nei mesi scorsi il processo era stato rinviato, per ben due volte, a causa di un difetto di notifica ad alcuni imputati e per uno sciopero nazionale della categoria degli avvocati. Durante il dibattimento il procuratore aggiunto, Pietro Argentino, ha oggi sollevato eccezione di nullità del verbale ex art.142 c.p.p. redatto nell’udienza dello scorso 23 luglio (presidiata dal gup Vilma Gilli). In sostanza, nel verbale in questione non era stato trascritto il nome dell’avvocato che sostituiva i colleghi assenti e assisteva d’ufficio alcuni imputati. Se apriamo il codice di procedura penale, l’art 142 recita: “Salve particolari disposizioni di legge, il verbale è nullo [177] se vi è incertezza assoluta sulle persone intervenute o se manca la sottoscrizione [110] del pubblico ufficiale che lo ha redatto.” Il vizio dell’atto (in questo caso il verbale) diviene rilevante, dunque, solo se va ad incidere su elementi minimi ed irrinunciabili, che sono individuati nell’incertezza assoluta degli intervenienti e nell’omessa sottoscrizione.

Dopo essersi ritirata brevemente in Camera di Consiglio, la Corte ha stabilito la nullità assoluta – mentre la Procura chiedeva la “nullità relativa”, sanabile con una semplice ordinanza – del decreto che dispone il giudizio e invierà di nuovo gli atti al gup. Una decisione senz’altro rigorosa, quella presa dalla Corte, considerando, da un lato, il rischio che alcuni reati contestati vadano in prescrizione e, dall’altro, il fatto che probabilmente sarà un altro magistrato a dover procedere alla fissazione di una nuova udienza preliminare, dato che il giudice Gilli si è già pronunciato. Secondo una precedente decisione della Corte di Cassazione (Cass. Sez. I, 19.12.1990), tra l’altro, sappiamo che “l’omessa indicazione, nel verbale di udienza, delle generalità dei difensori dell’imputato non è causa di nullità, salvo che, per effetto dell’omissione, si ravvisi incertezza assoluta sul fatto che l’imputato stesso sia stato effettivamente assistito”, conclusione, evidentemente, a cui è pervenuta la Corte.

Fatto curioso, considerando la presenza dell’avvocato in udienza – il quale ha anche affermato di “non ricordare di avere avuto comunicazione del procedimento” –, è la trascrizione del suo nome nella sentenza dello stesso gup Gilli e il fatto che solo ora sia stato rilevato questo vizio di forma, a distanza di cinque mesi dalla precedente udienza.

Possibile che per un cavillo burocratico – perché di questo si tratta – un processo di tale portata e gravità debba ripartire da zero? Com’è ormai noto, i molteplici reati contestati vanno dall’avvelenamento delle acque o di sostanze alimentari all’associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, dal getto pericoloso di cose, all’omissione di cautele sui luoghi di lavoro, che hanno causato, tra gli altri, due ‘morti bianche’, alla concussione, oltre a falsa testimonianza e favoreggiamento.

La sensazione che qualcosa non quadri e che ci sia una volontà di far, a mano a mano, cadere i reati in prescrizione si avverte ormai da mesi e questa decisione non ha fatto altro che confermarla. Ora, infatti, dovremo attendere che il nuovo gup esamini gli innumerevoli documenti del maxiprocesso, mentre, nel frattempo, a Taranto, le persone continuano ad ammalarsi e a morire, inesorabilmente.

Chi è Nicolina Di Gesualdo:

nicolina

Facoltà di Giurisprudenza, Università di Macerata.

Scrive di ambiente, diritti civili e musica. Crede che una corretta informazione sia essenziale nella formazione della coscienza morale collettiva.

Collabora con il comitato Legamjonici.

 

foto faggianoProsegue il progetto scolastico ‘E’ viva Taranto’, già ospitato da diversi istituti della provincia di Taranto all’interno del progetto  “Libriamoci”, promosso da Miur e Mibact e giunto alla sua II edizione (26 -31 ottobre p.v.).

Il progetto ‘E’ viva Taranto’, attraverso il romanzo ‘Veleno’ di Cristina Zagaria, ha lo scopo di sensibilizzare i giovani a rispettare l’ambiente come parte integrante della vita di ogni individuo.

Il 29 ottobre prossimo, il progetto approderà all’Istituto Comprensivo Madonna della Camera di Monteparano e coinvolgerà anche l’operaio-poeta Vincenzo De Marco autore de ‘Il Mostro’, raccolta di poesie e aforismi che racconta l’esperienza di vivere e morire nell’Ilva, il mostro d’acciaio. 

Si ringrazia la docente Maria Castellano e il dirigente scolastico, la Prof.ssa Margherita Panico.

Ilva-Taranto“Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti. Il movimento ecologico mondiale ha già percorso un lungo e ricco cammino, e ha dato vita a numerose aggregazioni di cittadini che hanno favorito una presa di coscienza. Purtroppo, molti sforzi per cercare soluzioni concrete alla crisi ambientale sono spesso frustrati non solo dal rifiuto dei potenti, ma anche dal disinteresse degli altri.” (tratto dalla Lettera Enciclica Laudato Si’, Papa Francesco.

Condividiamo queste parole.

Scarica l’Enciclica: Laudato Si’

foto conflitti ambientaliLegamjonici a Bruxelles in occasione della presentazione dell’Atlante italiano dei conflitti ambientali.

Il 14 aprile è stato presentato a Bruxelles l’Atlante italiano dei conflitti ambientali. L’evento, organizzato dall’associazione  ‘A Sud onlus’ e dal Cdca di Roma, è stato ospitato al Parlamento europeo dall’eurodeputata Eleonora Forenza, membro della Commissione Ambiente ENVI del Parlamento Europeo.

L’incontro ha visto la partecipazione di diversi comitati provenienti dal sud Italia in rappresentanza dei conflitti ambientali più emblematici. Per il caso Taranto è stato invitato il comitato Legamjonici, intervenuto attraverso la portavoce Daniela Spera.

L’Atlante dei conflitti ambientali ha l’obiettivo di mappare sul territorio nazionale le attività di cittadini che attivamente si battono per l’ottenimento di una giustizia ambientale, fondamentale per la tutela dell’ecosistema e della salute, spesso profondamente compromessa a causa di attività industriali che devastano interi territori. Si tratta di un’opera di divulgazione e di mutuo scambio di saperi per potenziare l’efficacia delle strategie con cui si conducono i conflitti.

La mappatura dei conflitti locali in un contesto nazionale consente inoltre di dare un peso politico maggiore ai comitati che in questo modo possono incidere più efficacemente ad ogni livello.

Su questo tema Daniela Spera ha spiegato che il territorio tarantino è l’esempio più emblematico di conflitti ambientali che coinvolgono comitati e cittadini i quali, anziché ricevere ascolto dall’interlocutore politico hanno invece  incontrato una forte opposizione soprattutto da parte del governo nazionale, con l’emanazione di leggi e autorizzazioni ad hoc, sia per le vicende legate all’Ilva sia per quelle correlate a progetti petroliferi come ‘Tempa Rossa’.

Tale duplice conflitto, con il soggetto che inquina e con il soggetto istituzionale, testimonia una volontà politica tutt’altro che volta a seguire un modello economico non impattante per l’ambiente e per la salute.  A tale proposito Daniela Spera ha inoltre sottolineato la necessità di impiegare la raccolta dei dati sanitari (mappe epidemiologiche) non solo a scopo conoscitivo ma soprattutto come strumento di intervento immediato e risolutivo nella piena applicazione del principio di precauzione, considerando anche gli effetti a breve termine.

In merito allo strumento comunitario di denuncia, la portavoce del comitato Legamjonici ha spiegato come, attraverso l’efficace mezzo della petizione, sia possibile fare pressione sollevando la costante attenzione delle Istituzioni europee sull’operato dello Stato che non rispetta la normativa europea in materia ambientale e di sicurezza.

Sul tema delle bonifiche infine, Daniela Spera ha ricordato che il ripristino dei luoghi contaminati spetta a chi ha inquinato secondo il pricipio ‘chi inquina paga‘ e che per la corretta applicazione di tale principio si devono contestualmente fermare le fonti inquinanti.

La necessità di pensare ad un modello economico alternativo è stata condivisa da tutti i comitati presenti. Tale modello deve realizzarsi concretamente attraverso la depetrolizzazione dei territori, il radicale rifiuto di un modello produttivo devastante ed il rilancio delle attività legate alle peculiarità territoriali: agricoltura, turismo, patrimonio storico-culturale.

L’Atlante italiano dei conflitti ambientali è dunque un punto di partenza per un percorso condiviso e aperto a nuove realtà territoriali. Prossimo appuntamento è la manifestazione del 23 maggio a Lanciano, in Abruzzo, contro la costruzione di piattaforme petrolifere in mare. Come i cittadini di Taranto, anche gli abruzzesi chiedono ”mare pulito, un’economia agroalimentare di qualità, la valorizzazione turistica e culturale del territorio, un modello di sviluppo compatibile con la natura”.

zerowastePREMIO PER LA PACE-COSTRUZIONE DI COMUNITA’ SOLIDALI
Massafra, 30 marzo h 17 presso il Teatro Comunale di Massafra

Si terrà Lunedi 30 marzo alle ore 17:00 presso il Teatro Comunale di Massafra il Premio per la pace,costruzione di comunità solidali, che sarà assegnato a Enzo Favoino, Coordinatore del Comitato Scientifico di Zero Waste Europe.

Obiettivo del premio è quello di riconoscere il contributo fondamentale dell’organizzazione europea Zero Waste Europe nella persona del dott. Enzo Favoino in qualità di supervisore e consigliere attento e prezioso per lo sviluppo di processi collaborativi volti a favorire la creazione di una comunità ecosostenibile in territorio tarantino.

Interventi previsti:

Teresa Bosco (Presidente Aps Mediterranea Consumo),

Raffaele Gentile (Assessore al Marketing territoriale del Comune di Massafra)

Carla Sannicola (Istituto di ricerca AASTER)

Carmelo Rollo (Vicepresidente nazionale di Legacoop)

Carmen Galluzzo (Presidente club Unesco Taranto e capofila rete Odv Reves2)

Daniela Spera (Presidente Legamjonici)

Francesco Caravella (Referente regionale Zero Waste Italy)

Alessandro Zagaria (Movimento Legge Rifiuti Zero Puglia)

Aniello De Padova (Movimento Casamassima verso rifiuti zero)

Mariagrazia Solabate (Referente Comitato per la Corretta Gestione dei Rifiuti, Massafra)

Mariangela Bruno (Aps Metriquali, progetto Rete pugliese Edilizia e Sviluppo Sostenibile)

Roberto Paladini (Aps EMS, progetto marchio Ecofesta)

Giulio Ferretto (Comunitazione, Progetto Abbasc a menele)

Coordina Lucia Lazzaro (vicepresidente Aps Mediterranea Consumo, responsabile Premio per la Pace).

Il dott. Enzo Favoino riceverà un premio simbolico rappresentato da un’opera di recupero dell’artista Sergio Scarcelli.

La S.V. è invitata

http://www.tarantobuonasera.it/taranto-news/provincia/360331/news.aspx
https://www.facebook.com/events/1620993371468687/

tempa-rossaIn data 3 Marzo il comitato Legamjonici annunciava a mezzo stampa che il Ministero dell’Ambiente aveva autorizzato l’Eni, con decreto del 20/02/2015, ad avviare la costruzione delle opere connesse al progetto ‘Tempa Rossa’ , in particolare il prolungamento del pontile petroli.

Ne è seguita una conferenza stampa, nel corso della quale Daniela Spera ha spiegato che l’autorizzazione ministeriale appare come una volontà di voler accelerare la costruzione del progetto attraverso un espediente atto a superare l’ostacolo delle bonifiche. Un fulmine a ciel sereno per l’amministrazione comunale tarantina, che con delibera del 5 novembre 2014 aveva vietato la costruzione delle opere connesse al progetto ‘Tempa Rossa’. Tale decreto infatti non era stato reso noto al Comune di Taranto, informato solo dal comitato Legamjonici che segue costantemente la questione ‘Tempa Rossa’ ormai dal 2011.

Per questo motivo la portavoce del Comitato, Daniela Spera, ha lanciato un appello agli enti competenti affinchè verificassero la possibilità di ricorrere al Tar contro il provvedimento del Ministero dell’Ambiente.

L’appello viene raccolto dal consigliere comunale Angelo Bonelli (Verdi)che, il 19 marzo 2015, presenta una mozione, affinchè il Consiglio Comunale impugni l’atto autorizzativo.

La mozione viene votata e accolta. Ora tutti si chiedono se verrà davvero presentato il ricorso e se sarà impostato in maniera efficace. Gli ‘escamotage’ sono in agguato ma noi vigileremo.

Rassegna stampa:

gazzetta 6 marzo tempa rossa accelera

Gazzetta di Taranto, 6 Marzo 2015

gazzetta 20 marzo mozione tempa rossa

Gazzetta di Taranto, 20 Marzo 2015

Pontile Tempa Rossa, il Comune ricorre al Tar-Corriere di Taranto Tempa Rossa, il Consiglio Comunale di Taranto approva la mozione di Bonelli – IL DOCUMENTO-Inchiostro verde

CONSIGLIO COMUNALE: APPROVATA LA MOZIONE PER BLOCCARE TEMPA ROSSA-Corriere di Taranto

Il Ministero dell’Ambiente accelera l’iter per la costruzione di Tempa Rossa

 Quotidiano di Taranto-20 marzo 2015: paola casella quotidiano di puglia 20 marzo

dan dan1E’ stata una mattinata molto intensa quella che si è svolta nell’Istituto Comprensivo Statale di Monteiasi e Montemesola. Dopo Massafra, Statte, Mottola, Laterza e Castellaneta è stata la volta di Monteiasi e Montemesola.

Il dibattito ha visto la partecipazione di studenti attenti e preparati grazie al grande lavoro di guida svolto dai docenti.

L’incontro ha avuto inizio presso l’Istituto G.Pascoli a Montemesola e si è concluso presso l’Istituto L. Da Vinci di Monteiasi.

Daniela Spera ha parlato degli ‘agenti inquinanti’.

Il prossimo incontro è previsto per il 17 marzo 2015, nel corso del quale si parlerà di proposte.

Reportage fotografico della giornata (3 marzo 2015):

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